Adesso, se ti senti un po’ triste per le quote che hai pagato
il futuro arriva troppo lento.
E anche se vuoi scappare, in qualche modo sei obbligato a restare,
e non ti decidi che strada prendere.
Capisco le incertezze
ma non mi importa se le lascio alle spalle.
La gente passa la vita a competere tra loro.
Tutto ciò che voglio è la pace nella mente.
Ora stai guadagnando i vertici della società (nel lavoro);
spero non occorra troppo tempo.
Ma vedi, verrà il giorno in cui non importerà a nessuno,
verrà il giorno in cui scenderai i gradini.
Tieni gli occhi fissi in avanti
ora tutti hanno ottenuto l’aiuto che gli serviva.
Non significa molto per me.
Lì fuori, ci sono tanti che credono di “vivere”;
non so dire io chi dovrebbero essere.
Capisco le incertezze
ma non mi importa se le lascio alle spalle.
La gente passa la vita a competere tra loro.
Tutto ciò che voglio è la pace nella mente.
Tieni gli occhi fissi in avanti.
Brad Delp, l’indimenticata voce dei Boston che nel 2007 pose tragicamente fine alla sua vita facendo saltare in aria la sua casa con il gas a seguito di lunghi anni di depressione, amava più di tutti gli altri questo pezzo, la seconda traccia del loro primo LP del 1976, con cui batterono molti record. Perchè in queste parole c’è la classica dicotomia tra una vita di esteriorità, di apparenze, di continui successi lavorativi, e un’esistenza quasi zen (che, detto tra noi, stona anche con i possenti giri di accordi e riff delle chitarre di Tom Scholtz, Barry Godreau e dello stesso Delp), in cui l’unico fine è una fantomatica “pace nella mente”, che ad un’anima sensibile come Brad pareva adatta ma che, ad esempio, è l’opposto di quello dei monaci medievali che, partendo dall’isolamento,pregavano e lavoravano per il mondo.
Anche perchè, a ben pensarci, l’isolarsi descritto nel pezzo, a lungo andare si trasforma da arma con cui vuoi combattere il mondo ad arma che questo usa per sottometterti.
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